Il body shaming, termine oramai noto, deriva dall’inglese ‘body’ che significa ‘corpo’ e ‘shame’ che letteralmente significa ‘vergogna’. Infatti, con questo termine, si intende proprio la pratica di giudicare qualcuno per il proprio aspetto e i così detti ‘difetti fisici’, portando chi li ricevere a vergognarsi del proprio corpo.
Quando ne sentiamo parlare, dobbiamo pensare ad un atto di bullismo.
Il body shaming colpisce qualsiasi aspetto del corpo: troppo magri, troppo grassi, per il seno più o meno abbondate, per disturbi della pelle come acne ecc.
Le vittime vengono spinte alla vergogna solo per il loro aspetto fisico, limitando il valore di una persona alla sola immagine di sé. Tutto ciò può portare a problemi come disturbi alimentari, ansia o depressione.
Il fenomeno body shaming è presente soprattutto sui social e quanti di noi sono iscritti ad almeno due applicazioni social? Forse di più?
L’utilizzo delle piattaforme social è indubbiamente parte delle nostre vite perché ci permette di entrare in contatto con il mondo, ma come in tutte le cose, c’è sempre il rovescio della medaglia.
La condizione di essere dietro ad uno schermo, quindi non a quattro occhi con il proprio interlocutore, rende molto più semplice il giudicare o il sentenziare sulla vita altrui.
E allora come cambiare tutto ciò?
Sicuramente non possiamo impedire alle persone di usare i social e sfogare dietro ad una tastiera i loro pensieri, MA possiamo cambiare come percepiamo le loro parole, dando loro il peso che meritano: nessuno!
Ricordatevi: il corpo è vostro, dettate voi le regole!
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